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Nelle proprie poesie la Conti prova a descrivere tutto ciò che la natura trasmette nelle sue innumerevoli sfaccettature: il soffio dell'aria, il cielo, la luce di una stella, un tramonto confuso con l'alba. Esprime ciò che si può ma anche, e soprattutto, ciò che non si può percepire o vedere come, ad esempio, un singolo istante o l'effimero ed enigmatico volto di chronos. Col susseguirsi delle liriche, la natura lascia il passo all'amore, uno di quegli amori "immortali" in grado di riempire i sogni. Ciò, invece, che emerge inevitabile è lo scorrere impetuoso ed inarrestabile dell'esistenza che, se pur breve e circoscritta, in realtà si rivela senza fine.